Più della metà delle aziende che ha bisogno di nuove competenze in ambito produttivo non trova personale, e la situazione si fa ancora più complessa nel caso di soft skill specifiche.

 

Una persona in cerca di lavoro farebbe fatica ad accettare questo dato, ma la verità è che l’offerta non corrisponde alla domanda: i candidati che si presentano a colloquio spesso non posseggono i requisiti necessari. Al 59% delle aziende servono nuove competenze legate alle tecniche di produzione specifiche per il settore di riferimento; al 28% collaboratori in grado di gestire soluzioni digitali; al 26% profili amministrativi e al 24% soggetti con competenze legate all’ambito industria 4.0 (fonte: Digital4.biz).

 

Oggi più che mai vengono ricercate anche determinate competenze trasversali: in primis la capacità di lavorare in team, flessibilità, l’intramontabile problem solving ma soprattutto capacità comunicative. Parliamo di skill reali, acquisite sul campo o grazie ad esperienze di vita. I candidati troppo spesso sottovalutano questo aspetto, ritenendo sia solo un elenco di inglesismi utili a riempire il cv.

 

Sta avvenendo il cosiddetto skill mismatch: un disallineamento tra domanda e offerta, per cui anche di fronte ad una schiera corposa di candidati si ha difficoltà a trovare una risorsa che combaci con il profilo ricercato.

 

Il punto non è, come credono in molti, che ormai le aziende chiedano l’impossibile (non fanno testo, ovviamente, quegli annunci che ricercano neolaureati con anni di esperienza e Master per un misero stage); si tratta di un adeguamento ad un mercato che cambia, dove nascono sempre nuove professioni e le “vecchie” necessitano di un aggiornamento. Nell’epoca dell’Industria 4.0 c’è bisogno di competenze tecnico-digitali fondamentali.

 

La questione non si ferma alla ricerca di nuovo personale: la formazione interna costante è imprescindibile, e i propri dipendenti vanno introdotti alle novità  in base al loro Digital Mindset.

 

Questa tendenza è in crescita; come restare al passo?

  • Ai candidati consiglio di formarsi: non è mai tempo perso! Traete il più possibile dalle vostre esperienze lavorative, cercate di sviluppare competenze spendibili anche in contesti più strutturati.
  • Se venite rifiutate ad un colloquio chiedete un feedback, per individuare spunti di miglioramento.
  • Studiate gli annunci e le posizioni ricercate: quali competenze sono richieste per quel ruolo? Ho delle lacune tecniche?

 

..E per le aziende?

  • Puntate sulla formazione interna, e se adottate nuovi Sistemi Informatici cercate di introdurre i cambiamenti in maniera graduale e ponderata, istruendo il personale ed educandolo al digitale, magari rivolgendovi a dei professionisti.
  • Ad oggi, quasi la metà delle aziende dichiara di affidarsi al passaparola per trovare le persone giuste, altre alle società di selezione del personale. Solo la minoranza attiva collaborazioni con Università e Istituti Tecnici Superiori: e se i talenti che tanto cercate fossero proprio lì?

 

Dalila Polico

HR Specialist