Eh sì: i tuoi dipendenti sono persone.
Come già detto qui, sapere è potere, e si ha controllo solo di ciò che si conosce. E tu, puoi dire di sapere con certezza come ognuno dei tuoi dipendenti possa contribuire a far crescere la tua azienda?
C’è da dire che in Italia, soprattutto nelle aziende piccole, è spesso assente un reparto che si occupi di HR; gli esperti del settore lamentano da anni un generalizzato disinteresse per quest’area da parte degli imprenditori italiani. Questa mancanza si riflette soprattutto nella ricerca di nuove risorse, spesso affidata a persone che normalmente si occupano di altro: ed ecco che un amministrativo contabile si trasforma per magia in selezionatore, senza aver mai letto un cv in tutta la sua vita e senza aver mai saputo come condurre un colloquio. L’inevitabile risultato sarà un pessimo percorso di selezione, lungo e mal gestito, che porterà alla scelta della persona sbagliata al posto sbagliato. Senza contare che l’approccio ad un candidato rappresenta un biglietto da visita importante, e collezionare tante recensioni negative da parte di candidati bistrattati non favorirà la vostra Brand Reputation. E no, la colpa non è del povero addetto all’amministrazione, ma di chi l’ha messo a fare qualcosa che non gli compete.
Nel migliore delle ipotesi vi rivolgerete ad agenzie esterne, ottenendo un servizio professionale ma costoso; arriverà un punto in cui dovrete valutare se vi costi meno introdurre una figura apposita all’interno dello staff.
Un altro aspetto da considerare circa l’importanza di questa figura è la necessità di avere qualcuno che tenga sott’occhio le schede personali dei dipendenti: parliamo ovviamente dei loro cv, spesso abbandonati dopo l’assunzione, ma anche di un tracciamento dei corsi di formazione a cui sono sottoposti, dei passaggi da un reparto all’altro, e più in generale delle skill acquisite. Troppo spesso queste informazioni sono vaghe e frammentarie.
Qualora avessi necessità di aprire un nuovo progetto o un nuovo reparto, o avessi bisogno di un team di lavoro, sapresti a chi rivolgerti? Andresti ad occhio? Ciò non sarebbe un problema avendo sotto mano delle schede aggiornate che possano chiarire chi, nella tua azienda, sappia fare cosa, e chi potrebbe, magari contro le tue aspettative, contribuire significativamente in un nuovo progetto. Quando abbiamo sott’occhio qualcosa per troppo tempo tendiamo a dare per scontato ciò che sappiamo: non credere di avere già tutte le informazioni in mano.
Impara a conoscere, se possibile, anche le loro storie personali: stanno vivendo un periodo difficile? attraversano un periodo di transizione? Non ti si sta proponendo di diventare il loro psicologo, ma di valutare se eventuali cali sono dovuti a problemi personali. Offri la possibilità di avere dei colloqui periodici, magari con dei professionisti del settore. Il benessere psicologico dei tuoi dipendenti è più importante di quanto pensi.
Un consiglio in più? Stilate un elenco dipendenti aggiornato che riporti anche le loro capacità trasversali; spesso bastano dei curriculum accurati, ma avere a disposizione dei test e una persona qualificata che possa davvero individuare soft skills e attitudini, sarebbe il massimo. Rappresenterebbe un’arma in più nella prevenzione di criticità, sapendo in anticipo chi potrebbe aiutarti nei momenti di cambiamento.