Abbiamo parlato dell’importanza del capitale umano di un’azienda e soprattutto del valore aggiunto che può apportare un’analisi e un eventuale intervento in quest’area. In questo articolo vi proponiamo i principali strumenti utilizzati per una consulenza sul capitale umano – non sono gli unici a disposizione, ma sicuramente rappresentano il punto di partenza per ogni consulente.

 

Prima di iniziare a descriverli, va precisato che questi documenti sono interconnessi tra loro, e che l’analisi di un elemento singolo non basta. Per avere una visione d’insieme occorre integrare le informazioni, interpretando i dati forniti.

  • L’organigramma gerarchico è un modello che rappresenta l’organizzazione del lavoro e la distribuzione delle responsabilità. Il primo vantaggio che offre è quello di ridurre il rischio di sovrapporre mansioni e attività. Molte aziende ne sono sprovvisti, o tendono a non aggiornare il proprio: la struttura di un’azienda è dinamica e in costante evoluzione, e in base al tipo di organizzazione che andiamo a rappresentare avremo a disposizione il modello più adatto.

 

  • Nel funzionigramma si specificano i rapporti gerarchici disegnati nell’organigramma – per questo rappresenta l’immancabile secondo step della nostra analisi. In questo documento andiamo a specificare cosa si fa in quell’azienda, e chi è implicato nello svolgimento di quelle funzioni.

 

  • Il mansionario è un altro documento sottovalutato dalle aziende: aiuta a definire mansioni e compiti, i confini delle responsabilità di ciascuno ed è un importante accompagnamento durante l’introduzione di una nuova risorsa. Oltre ad aiutarci nella nostra analisi, quindi, rappresenta un documento importantissimo che resta all’azienda cliente. Anche il mansionario va costantemente aggiornato e integrato, e permette di avere traccia di quali informazioni sono in possesso di quella figura, indipendentemente da chi ricopre quel ruolo.

 

  • La matrice di responsabilità è un altro documento utilissimo all’analisi del capitale umano: consente di definire responsabili e owner di ogni singola procedura, scendendo ancora più in profondità nel funzionamento della nostra azienda. Nello specifico, lo strumento utilizzato dai professionisti è la Matrice RACI, ma nella nostra esperienza abbiamo riscontrato che utilizzare una versione semplificata permette di comprendere ugualmente la mole di informazioni contenute: in generale, gli strumenti usati andrebbero sempre adattati alle necessità e al contesto in cui ci troviamo.

  • Infine, il flowchart è molto utile per rappresentare un processo o singole procedure. Un processo è un flusso di lavoro, dunque questo tipo di grafico permette di scomporre un flusso più o meno complesso per individuare le singole attività che lo compongono e le procedure a esso collegate. In questo modo le informazioni raccolte sono complete: ora sappiamo chi fa cosa, come e quando lo fa, qual è la successione dei compiti da svolgere e chi è il responsabile degli outcome.

Come anticipato, questi documenti vanno analizzati nel loro insieme, e i dati forniti interpretati: sta alla sensibilità ed esperienza del consulente mettere insieme le informazioni, integrando le proprie osservazioni sul campo e le interviste fatte.