Il capitale umano rappresenta l’insieme di competenze e conoscenze della singola risorsa o di un intero gruppo di persone che costituiscono un valore o un costo per l’azienda.

 

L’analisi del capitale umano è un’area ad oggi poco esplorata, che invece, come vedremo, viene incontro alle nuove esigenze delle organizzazioni, soprattutto dopo gli eventi degli ultimi anni.

 

Prima di tutto, i principali indicatori che permettono una corretta valutazione sono:

  1. Il costo del capitale umano, ovvero stipendi, bonus e premialità
  2. Il tasso di turnover, le entrate e uscite volontarie o meno
  3. I dati demografici – genere, etnia, età – delle varie risorse, che permettono di tracciare un quadro generale dell’azienda in termini di diversità (è un’azienda prevalentemente giovane? È un’ambiente inclusivo e accogliente?)
  4. Formazione: il tipo di corsi di formazione somministrati, i giorni trascorsi in formazione, i costi sostenuti
  5. Clima aziendale – atteggiamento dei dipendenti nei confronti dell’organizzazione, livello benessere lavorativo, Digital Mindset – valutati attraverso test e colloqui

 

L’analisi di questi dati permette di anticipare criticità e guidare le decisioni del management, grazie ad una fotografia realistica del capitale umano a disposizione. Tuttavia questo aspetto viene spesso sottovalutato non solo dagli imprenditori, ma dagli stessi consulenti: si dà spesso maggiore risalto ai processi dimenticando che alla base delle singole procedure ci siano proprio quelle persone che costituiscono il capitale umano di un’azienda.

 

Le conseguenze di questo trend negativo, stando vari studi e articoli sull’argomento, si possono così riassumere:

 

Spesso non c’è bisogno di assumere nuovo personale, ma solo di ricollocare e valorizzare le proprie risorse già presenti; non si tratta solo di investire in formazione e nuove tecnologie, ma anche di curare il clima aziendale e offrire qualcosa in più al semplice stipendio, che non rappresenta la principale motivazione per una persona: occorre stabilità, un ambiente accogliente e rapporti umani soddisfacenti.

 

Da quando l’emergenza Covid ha fatto sentire meno il suo peso, molte aziende hanno preteso di tornare al vecchio status quo, scontrandosi con una difficoltà crescente nel trovare risorse; le persone si aspettano un giusto equilibrio tra vita privata e lavorativa, nuovi modelli di lavoro e un ambiente lavorativo sano, rifuggendo quelle aziende che propongono paradigmi lavorativi stantii basati sul controllo, stipendi al di sotto della media e totale chiusura allo Smartworking.

 

L’analisi del capitale umano risponde proprio questa esigenza, ponendo al centro le persone che lavorano per noi, superando vecchi schemi che pongono la produttività al centro, ignorando totalmente il fattore umano.

 

Gli obiettivi di un’analisi del capitalo umano sono, infatti:

  • attirare talenti
  • fidelizzare i dipendenti
  • formare adeguatamente le risorse per introdurre nuove competenze e tecnologie
  • creare un ambiente che accolga la diversità
  • incentivare lo spirito di gruppo
  • implementare il benessere lavorativo.