Anche quest’anno il caldo eccessivo torna a minare le nostre giornate, e a complicare la vita soprattutto di determinate categorie di lavoratori.
Molte regioni italiane stanno già correndo ai ripari: la prima regione a emettere un’ordinanza in merito è stata il Lazio, vietando le attività lavorative all’aperto nelle ore centrali della giornata e nei giorni in cui il rischio di esposizione al sole è classificato come alto dalle mappe dell’Inail, fino al 31 agosto. Anche la Puglia ha firmato un decreto di urgenza per tutelare i lavoratori del settore edile e florovivaistico, seguita da Toscana e Calabria.
La cassa integrazione per il caldo eccessivo è un ammortizzatore sociale che viene concesso in via transitoria per sospensioni o riduzioni dell’attività lavorativa connesse a eccezionali situazioni climatiche – in questo caso, con temperature sopra i 35 gradi.
La valutazione del caldo eccessivo deve essere fatta con riferimento non solo alle temperature registrate dai bollettini meteorologici, ma anche a quelle percepite, che sono più elevate rispetto a quelle reali.
La misura era stata già potenziata e resa più flessibile lo scorso anno con il Decreto lavoratori emergenza climatica, di cui abbiamo parlato in questo articolo.
Il DL 63/2024 (Decreto Agricoltura 2024 ) estende il trattamento di integrazione salariale per i lavoratori dipendenti agricoli a tempo indeterminato (CISOA) ai casi in cui l’attività sia ridotta la metà dell’orario giornaliero per colpa del caldo eccessivo ( o comunque intemperie stagionali o di altri eventi non imputabili al datore di lavoro o ai lavoratori stessi).
Si fa riferimento al periodo compreso tra la data di entrata in vigore (13 luglio 2024) e il 31 dicembre 2024. Il trattamento riguarda solo la categoria degli operai a tempo indeterminato e per la causale delle intemperie stagionali.
Le imprese che possono richiedere la CISOA sono:
- le imprese edili e affini;
- le imprese industriali esercenti l’attività di escavazione e/o lavorazione di materiale lapideo;
- le imprese artigiane che svolgono attività di escavazione e di lavorazione di materiali lapidei
Nella domanda, l’azienda richiedente dovrà indicare solo le giornate di sospensione, e non sarà necessario allegare alcun bollettino meteo. La cassa integrazione verrà riconosciuta indipendentemente dalla temperatura riscontrata in quei giorni, poiché ciò che conta sarà la valutazione del rischio per i lavoratori.