Nelle settimane scorse è circolato il caso di una gelateria a Bologna che ha condiviso sui propri social un annuncio di lavoro un po’ particolare:
“La Cremeria cerca una persona per il servizio a banco (…) Ma ricordate, ai miei tempi prima di chiedere “quanto prendo?”, si faceva una prova e poi si discuteva di soldi. Vi consiglio lo stesso approccio. (…)”
Cos’ha di sbagliato questo annuncio? Tutto: senza indicazioni sulle mansioni da ricoprire o eventuale esperienza pregressa necessaria, ha una chiosa finale di dubbio gusto. Un candidato ha tutti i diritti di poter chiedere lo stipendio o quantomeno il contratto collettivo di riferimento, e quella postilla lascia intendere non solo di non toccare l’argomento, ma che la prova non verrebbe retribuita regolarmente.
Questa notizia è circolata in un periodo di forte crisi per il settore della ristorazione, in cui gli imprenditori faticano a trovare personale interessato. Da una parte i gestori segnalano scarsa motivazione a lavorare da parte dei giovani, ma dall’altra i candidati sono anni che lamentano stipendi scarsi e mancanza di contratti regolari a dispetto delle tante ore di lavoro imposte. Il dibattito è acceso, e le posizioni fortemente polarizzate.
Visto il clima in cui imperversa il mondo della ristorazione, le risposte all’annuncio della nostra gelateria non si sono fatte attendere: una pioggia di commenti negativi ha tempestato il post, e in generale la pagina dell’attività, costringendo i proprietari a chiudere per alcuni giorni i propri social. Pare abbiano ricevuto anche pesanti insulti e minacce, per le quali non intendono sporgere denuncia.
Una Social Epic Fail con i fiocchi, insomma, ovvero una gaffe fatta sui propri social che potrebbe costare molto in termini di immagine, in questo caso danneggiando la reputazione di una piccola azienda: parliamo della cosiddetta Brand Reputation.
La Brand Reputation è la percezione che si ha di un brand e di un’azienda; dipende non solo dai prodotti e servizi offerti, ma anche dai suoi valori e dall’aderenza a essi, e soprattutto dal modo in cui si comunicano all’esterno.
L’esempio preso in esame è calzante anche perché rivela una gestione delle risorse poco equa – poca chiarezza su inquadramento e stipendio, mancanza di un periodo di prova retribuito e, probabilmente, di un vero e proprio contratto.
La Brand Reputation infatti si distrugge anche così; selezionatori mediocri e poco formati trattano con sufficienza i poveri candidati che, puntualmente, ne parlano con amici e parenti.
Annunci farlocchi, domande inopportune (ancora a domandare alle donne se intendono farsi ingravidare a breve? Suvvia), scarse informazioni e risposte brusche, accompagnate da quell’atteggiamento supponente di chi si sente intoccabile solo perché sta offrendo un lavoro, e pretende anche di essere ringraziato per averti preso in considerazione.
Qualora vi fosse sfuggito, anche chi si occupa di selezione del personale vi rappresenta. Le modalità con cui selezionate e formate il personale vi rappresentano. Ogni cosa parla di voi, e così come vi aspettate che il neo candidato si presenti con l’abito migliore che possiede, anche la vostra azienda dovrebbe mostrarsi al top:
- Siate onesti e trasparenti, a partire dall’annuncio
- Scegliete persone esperte nella selezione del personale (perché no, non è un lavoro per cui basta “attitudine all’ascolto”)
- Ricordate che è un colloquio conoscitivo e non un Esame di Stato, mettete a vostro agio i candidati
- Fornite tutte le informazioni possibili, in maniera onesta: non proponete altri lavori se non è ciò che è scritto nell’annuncio, e non promettete cose che non potete mantenere
- Siate educati e professionali, anche nella scelta delle domande da porre
- Fornite dei feedback durante e dopo la selezione, ve ne saranno sempre grati
- Ricordate che se le condizioni lavorative e il trattamento economico non risultassero equi e a norma di legge, i candidati avrebbero tutto il diritto di perdere interesse per la posizione.
Perché? Perché quei candidati potrebbero essere non solo potenziali dipendenti, ma anche e soprattutto potenziali clienti. Di certo, parleranno di voi, e ne parleranno male.