Come è stato ribadito più volte negli ultimi giorni, le modalità di attivazione dello Smartworking attualmente in vigore vengono confermate fino al termine del 30 giugno 2022.
A quanto scritto sulla relativa pagina del sito del Ministero del lavoro: “Fino al 30 giugno 2022 le comunicazioni di smartworking nel settore privato vanno eseguite esclusivamente attraverso la procedura semplificata già in uso (per la quale non è necessario allegare alcun accordo con il lavoratore), utilizzando esclusivamente la modulistica l’applicativo informatico resi disponibili dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali.”
In sintesi, anche dopo la fine dello stato di emergenza, si applicano le seguenti prassi:
- i datori di lavoro del settore privato trasmettono al Ministero del lavoro e delle politiche sociali, in via telematica, i nominativi dei lavoratori e la data di cessazione della prestazione di lavoro in modalità agile tramite comunicazione semplificata;
- priorità a caregivers, genitori di figli under 12 e categorie fragili;
- la modalità di lavoro agile è applicabile dai datori di lavoro privati a ogni rapporto di lavoro subordinato anche in assenza degli accordi individuali previsti.
La definizione di Smartworking, ricordiamolo, contenuta nella Legge n. 81/2017, pone l’accento sulla flessibilità e sull’utilizzo di strumentazioni che consentano di lavorare da remoto, come già detto qui.Ai lavoratori agili viene garantita la parità di trattamento sia da un punto di vista economico che normativo, garantendo, quindi, tutela in caso di infortuni e malattie professionali.
A partire dal 15 novembre 2017, le aziende sottoscrittrici di accordi individuali di Smartworking possono inoltrarli attraverso l’apposita piattaforma, come abbiamo già detto; in questo documento dovranno essere indicati:
- I dati del datore di lavoro e del lavoratore
- Tipologia di lavoro agile (tempo determinato o indeterminato) ed eventuale durata
- Tempi di riposo del lavoratore
- Forme e limiti del controllo dell’azienda
- Strumenti utilizzati dal lavoratore, eventualmente messi a disposizione dall’azienda
- Condotte punibili a livello disciplinare
- Sarà possibile modificare i dati già inseriti a sistema o procedere all’annullamento
- Infine, per coloro che sottoscrivono più accordi individuali è possibile effettuare una comunicazione “massiva”.
Alcune aziende si sono già messe all’opera: è il caso di Enel, che dal 1° aprile attiverà l’accordo “New way of working”, che rappresenta non solo una vera innovazione, ma anche un grande passo avanti per tutti i sostenitori dell’efficacia dello Smarworking.
I punti salienti di questo accordo:
- Viene stabilito un numero limitato di giorni al mese da svolgere in questa modalità
- Vengono garantite delle fasce orarie di disconnessione (19:00 – 7:30)
- Allo stesso tempo, vengono stabilite delle fasce di reperibilità (10:00 – 12:30 e 14:30 – 16:00)
- Il resto delle ore della giornata lavorativa saranno gestite in maniera autonoma dal lavoratore, e non sarà possibile fissare call o riunioni
- In caso di “straordinari” fuori orario, il lavoratore potrà recuperare nei giorni seguenti
- L’azienda mette a disposizione portatile, mouse, telefono aziendale e connessione fibra a prezzo fisso con modem gratuito
- Viene introdotta una Bacheca Elettronica per le comunicazioni
- Il ticket pasto varrà anche nei giorni di Smartworking
- Viene introdotto un premio al raggiungimento degli obiettivi.
L’accordo verrà introdotto con gradualità, per poi entrare a regime a settembre, fino a fine anno – almeno per il momento. È una forma sperimentale di lavoro agile, che ricalca alla perfezione quanto previsto dalla norma, trovando un giusto bilanciamento tra esigenze aziendali e necessità dei lavoratori.
Solo il tempo e i dati ci diranno l’effettiva riuscita dell’operazione; di certo, tanti sostenitori del lavoro agile temevano che il termine dello Stato di emergenza ponesse fine anche a questo periodo in cui lo Smartworking è diventato, finalmente, un concetto a noi così familiare. Questo esempio virtuoso, tuttavia, ci fa ben sperare, aspettando che siano in tanti ad imitarlo.