Abbiamo visto come la Brand Reputation della propria azienda dipenda in gran parte anche da come selezioniamo il personale e da come gestiamo le risorse. C’è anche un altro aspetto da non sottovalutare: il modo in cui i nostri dipendenti parlano di noi e dell’azienda.

 

Capita di parlare del proprio lavoro in famiglia o tra amici, rivelando involontariamente informazioni riservate, soprattutto quando si tratta di uno sfogo.

 

La legge, ovviamente, tutela il datore di lavoro; si vieta infatti al lavoratore di divulgare notizie sull’azienda o sui suoi metodi di produzione. Si fa riferimento, ovviamente, a tutte quelle informazioni con cui il lavoratore entra in contatto per il semplice fatto di lavorare in quell’organizzazione, in modo tale da non incidere sul suo posizionamento nel mercato.

 

Inoltre, per tutelare l’azienda sui social si può sempre stipulare con i dipendenti una Social Media Policy, un documento che regolamenta la condotta sui vari social, così da evitare social epic fail che possano ricadere su di voi e sul vostro brand.

 

Ma perché un dipendente dovrebbe condividere informazioni delicate sulla propria azienda? Perché dovrebbe parlarne male in pubblico, o peggio ancora sui social?

 

Per interesse? Forse. Ma qui non si parla certo di spionaggio industriale: in una banale chiacchierata tra amici può venire fuori il peggio delle proprie esperienze lavorative.

 

Forse allora è perché siamo frustrati, perché il lavoro non ci piace, perché il nostro responsabile non ci ascolta, perché ormai andiamo a lavorare solo per pagare le bollette.

 

Arriviamo al sodo: quanto può essere leale un dipendente scontento? Quanto può essere consapevole del danno che procura all’immagine della nostra azienda ogni volta che apre bocca per parlarne male?

 

Uno dei tanti motivi per investire su una risorsa e fidelizzarla può essere proprio questo: prevenire danni d’immagine e magari accrescere la propria Brand Reputation:

 

  • Prima di tutto vi ricordo che peggio trattate un dipendente e più gli fornirete del materiale con cui massacrarvi.
  • Investire sulle risorse non solo vi permetterà di guadagnarvi la loro lealtà, ma anche il loro rispetto, e quando si troveranno a parlare di voi lo faranno con gratitudine. La loro testimonianza è la migliore referenza che possiate avere; inutile puntare sui social e su post costruiti ad arte dal Social Media Manager. Non sono queste cose che faranno parlar bene di voi, ma l’esperienza concreta di chi lavora e ha lavorato al vostro fianco.
  • Infine, tenete a mente che nella ricerca di talenti vale il passaparola: si sarà più propensi ad inviare un cv appetibile ad una azienda in cui so di poter essere valorizzato.

 

Non ci stancheremo mai di ripetervelo: mettete le persone al primo posto, e noterete la differenza.