In rete troviamo tantissimi consigli su come scegliere il consulente più adatto a voi. Soprattutto all’inizio, ci si basa su recensioni, consigli da parte di altri imprenditori, budget disponibile e soprattutto sul proprio istinto; ma quali sono quegli “indizi” che ci rivelano se quel professionista faccia davvero per noi? Vediamo insieme cosa NON dovrebbe mai verificarsi quando abbiamo a che fare con un consulente:
- Non dovrebbe mai e poi mai assecondarvi. È nella natura umana aver bisogno di rassicurazioni, e sentirsi dire ciò che vogliamo in quel momento. Invece, un buon consulente dovrebbe – con tatto e professionalità – aiutarvi a mettervi in discussione, mettendo in luce criticità e verità scomode.
- Non deve fare il lavoro al tuo posto: come diceva Edgar Schein, esperto in consulenza di processo, “il bravo consulente fa in modo che tu non abbia più bisogno di lui in futuro”. Il suo compito non è deresponsabilizzarvi, non è un medico che può curare la vostra azienda o un mago: un “bravo consulente” vi fornisce gli strumenti per risolvere da soli il problema.
- Non deve lesinare sul suo Know-how: lo state pagando appositamente. Alcuni preferiscono sciorinare tutto il loro sapere proprio per impressionarvi, con paroloni e tecnicismi, altri invece lavorano con strumenti e metodologie oscure; non stiamo preparando una ricetta segreta, stiamo ottimizzando dei processi. Attenzione al consulente troppo geloso del proprio sapere. Pretendente risposte, consigli. Pretendente trasparenza.
- Non deve vendervi “fuffa”.Come accennato nel punto precedente, alcuni consulenti vi tempesteranno di tecnicismi e nozioni inutili. Diffidate da questi “fuffologi” tutta apparenza e poca sostanza: il tempo vi dirà se ci saranno dei risultati e se l’intervento è stato davvero determinante.
- Non deve imporre il suo cronogramma. La tabella di marcia e gli interventi vanno negoziati, come vedremo.
- Non deve imporre gli interventi. Le soluzioni proposte devono essere fattibili, anche perché potrebbero richiedere un certo effort da parte vostra; la lista di priorità la si decide insieme, così come i tempi di attuazione.
- Non deve andare fuori budget; gli interventi che propone devono rientrare nelle spese previste, e devono portare ad un risultato, nel breve e lungo termine, che sia misurabile e condiviso.
- Non deve “allungare il brodo”,con interventi inutili e strategicamente lunghi. Insomma, non deve parassitare sul cliente.
- Non deve improvvisare, ma conoscere la vostra azienda: pretendete che venga da voi, fissate degli incontri settimanali e mensili. I sopralluoghi dovrebbero essere la norma, soprattutto all’inizio.
- Non deve prendersi gioco del cliente. Banale? Non lo è mai: un vero consulente deve essere intellettualmente onesto, su tutto, sempre.